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Matera, venerdì 2 settembre, mattina. Di buon ora i partecipanti alla Summer School si sono riuniti per discutere della piattaforma di Buongoverno, esito concreto della settimana di formazione. Nei vari spazi del circolo La Scaletta, gli studenti si sono divisi in cinque gruppi: Idee per la piattaforma, dimostrazione dello strumento, aspetti tecnici, dominio, comitato di gestione.
al-lavoroIl web e la cittadinanza attiva
Tra i punti più discussi come progettare la piattaforma affinché internet possa essere realmente di sostegno alla cittadinanza attiva. “Internet dovrebbe creare un’opportunità di partecipazione e di interazione più stretta laddove non esiste”, si è detto. Altri hanno sottolineato l’importanza di capire a quale target si punti perché “rivolgendosi a tutti i cittadini si rischia, in realtà, di non rivolgersi a nessuno”. Inizia dunque a prendere piede l’idea di parlare ai giovani, “quei cittadini che, nel 2019, saranno tutti maggiorenni”.
Più gruppi, una sinergia
Il metodo di lavoro degli studenti della Summer School ha visto poi i cinque gruppi condividere gli esiti delle discussioni, per mettere insieme le forze e dare vita a una progettualità comune. I rappresentanti di ciascun agglomerato hanno presentato la propria parte, per poi integrarle il tutto in un prodotto comune.
Matera locale e senza frontiere
Tra le consapevolezze emerse dopo la settimana di formazione, quella dei partecipanti è di fare leva sul sentimento profondo di “materanità”. Nella città dei Sassi la cittadinanza attiva online, secondo la Summer School, troverebbe nel “Vicinato virtuale” la sua forza intrinseca. La storia profonda di Matera si basa sulla solidarietà e la condivisione, sulla messa in comune dei pasti e della forza lavoro. I beni comuni, si potrebbe dire, sono nati qui.
Molto forma, poco piatta
La piattaforma prodotta, dunque, incentiverà la cittadinanza attiva attraverso un sistema di geolocalizazione di segnalazioni e buone prassi: ovvero, segnalare dove, come, quando si sta facendo qualcosa in città. O è necessario farlo. Il “Vicinato virtuale”, infatti, consentirà di fare emergere la “Matera attiva”, agevolando l’aggregazione dei cittadini. La strumento, molto partecipativo, si estenderà su più dimensioni – attraverso l’inclusione dei vari attori del territorio: cittadini, istituzioni e privati.
Incentivare per partecipare
Il “Vicinato virtuale” è uno strumento premiante. Ma attenzione: a essere premiato non è solo chi segnala bensì anche chi “propone” e chi “fa”: chi offre soluzioni, chi si impegna attivamente per portare risposte concrete alle esigenze della collettività. Ad esempio, la pubblica amministrazione può promuovere le buone prassi; o le nuove imprese possono offrire sconti a chi si distingue per partecipazione virtuosa.
La lunga coda della partecipazione
Così come promosso dagli organizzatori della Summer School – settimana di formazione che ha nella piattaforma un prodotto concreto nell’ambito di un progetto che punta al cambiamento culturale ed a maggiore consapevolezza di lungo periodo – i partecipanti hanno sottolineato la necessità di affiancare alla piattaforma di “Vicinato virtuale” un’attività di formazione di lungo periodo ai giovani in età scolare. Garazia che i cambiamenti promossi oggi potranno perdurare anche domani.

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