La quarta giornata della Summer School è stata organizzata, per il secondo anno consecutivo, con NESTA Italia ed ha l’obiettivo di analizzare come creatività, innovazione e comunicazione possano supportare il cambiamento delle politiche e dei luoghi. Nel pomeriggio il workshop è dedicato ad “immaginare il cambiamento per la città del futuro”. La giornata si conclude con il talk serale di Dino Amenduni.
Tracie Hall, Director of the Joyce Foundation’s Culture Program
L’intervento della Hall si concentra sul tema del ripensamento delle politiche culturali attraverso nuovi metodi, concezioni, strumenti. Sullo sfondo, 5 motivi per riconoscere necessità e urgenza: placekeeping&belonging, cultural enfranchisement, protecting public space, shared power+ownership, civic sustainability.
Racconta il lavoro della Joyce Foundation, di Chicago, e i suoi tre obiettivi strategici: equità razziale, mobilità economica, leadership delle generazioni future. L’ideazione di nuove – ed innovative – politiche culturali della Joyce Foundation si rivolge dunque alle marginalità sociali: dalla segregazione razziale ed economica, trasferimenti della forza lavoro, spopolamento. Illustra il ruolo giocato dall’arte per contrastare questi fenomeni sociali attraverso progetti, iniziative, ed eventi. La missione della Joyce Foundation è ispirare creatività e appartenenza culturale nella futura generazione di residenti dell’area di Great Lakes (Chicago) rafforzando il ruolo degli artisti e delle organizzazioni artistiche per promuovere comunità vibranti, giuste e sostenibili.
I valori per un nuovo quadro pianificatorio culturale, secondo Tracie Hall sono:
- partecipazione, impegno, democrazia
- tolleranza, compassione, inclusione
- libertà, giustizia ed equità
- pace, tranquillità e sicurezza
- salute, benessere e vitalità
- creatività, immaginazione e innovazione
- amore e rispetto per l’ambiente
TEC(H)REATIVE – NESTA Italia
Federica Fulghesu, Project manager Nesta Italia.
Avvenimenti inaspettati iniziano ad accadere nello spazio pubblico di Londra: un immenso elefante robotizzato e una gigantesca marionetta a forma di bambola prendono vita e si spostano generando stupore, curiosità e aspettative fra le persone. Si tratta della prima performance artistica di larga scala che ha portato nel 2006 un racconto in città durato 4 giorni e 1 milione di persone.
Federica Felghesu ci invita a riflettere sul valore dell’immaginazione per il cambiamento e come le città possono diventare esse stesse piattaforme di immaginazione.
Tom Symons, Principal Researcher in the Policy and Research team at Nesta UK
Immagination unleashed: esercitarsi sul futuro non come opera di predizione ma per raffigurare quelli che possono essere i futuri possibili e desiderabili. L’immaginazione quindi come strumento per dare forma, senso e creare tracce da percorrere. Nesta crede sia necessario parlare di futuro, esplorare scenari alternativi come un modo per individuare, nominare, i futuri auspicabili e quelli da evitare per la nostra società.
Tom Symons presenta all’aula alcuni recenti lavori realizzati da Nesta che contemplano ll’innovazione sociale digitale, i futuri partecipativi e le possibili visioni riguardanti le modalità di governo del futuro. Fra questi: NHS in 2030, Decode, Smarter select commitees, connected councils, Sharetown. Una panoramica di metodi e idee per contribuire a raggiungere collettivamente un domani migliore.
Brice Coniglio, Direttore artistico Kaninchen-Haus
Nel 2016 a Torino nel quartiere di Porta Palazzo nasce un’idea: trasformare un condominio semi abbandonato in uno spazio culturale. Una proposta all’assemblea di condominio, tanto lavoro e passo dopo passo lo stabile ha cambiato volto grazie al potere trasformativo dell’arte. Oggi ViadellaFucina16 sta diventando uno straordinario hub di innovazione sociale e produzione culturale che ospita che ospita residenze artistiche e numerosi eventi pubblici. Un condominio che da proprietà privata è diventato bene comune.
Alcuni link:
– http://www.kaninchenhaus.org/viadellafucina-programma-workshop-2019/
– https://www.che-fare.com/viadellafucina16-intervista-brice-cornelio-coniglio/
IMMAGINARE IL CAMBIAMENTO PER LA CITTÀ DEL FUTURO [WORKSHOP]
Il pomeriggio continua con il workshop organizzato da Federica Fulghesu (NESTA Italia), Claudia Zampella e Vania Cauzillo (RENA).
I risultati del workshop saranno a breve pubblicati su questa pagina.
Dino Amenduni, Proforma
Dino Amenduni è Psicologo della Comunicazione, docente all’interno del master breve in comunicazione istituzionale, politica ed elettorale presso l’Università di Bari, Socio dell’Agenzia di Comunicazione Proforma e collaboratori di diversi progetti editoriali: Espresso, Repubblica, Valigia Blu.
Insieme a Dino Amenduni i partecipanti discutono di comunicazione politica e dei meccanismi della narrativa in politica.
Nell’intervento grande attenzione è stata posta sulle modalità in cui è cambiata la comunicazione politica degli ultimi anni. Nella sua analisi emerge che la catena della creatività si è radicalmente modificata. Nella definizione della strategia politica, la creatività, si colloca infatti all’ultimo posto, superata in importanza da: analisi dei dati e numeri. Detto questo, non bisogna sovra-valutare il ruolo della comunicazione. Che tendenzialmente, in una campagna elettorale, incide per il 5%. Se il candidato o il partito non è nei luoghi, non pratica prossimità, una buona strategia di comunicazione politica comunque fallirà.
Nel citare un saggio di Christian Salmon, Amenduni racconta come il ciclo della notizia si sia decisamente abbreviato temporalmente: prima aveva una durata di 24 ore, oggi di 24 minuti. Quindi, in situazione di allerta va aumentato l’uso dei media.
Vengono da lui citati due esempi:
- Durante l’alluvione che sconvolse Genova nel 2011 la Sindaca di allora decise di scomparire da qualsiasi mezzo di comunicazione per 48 ore, questa scelta le ricadde contro.
- Mentre nel momento in cui, una dirigente scolastica, candidata nella lista di De Caro a Bari, fu trovata a diffondere nei diari dei suoi studenti “i santini” per le sue elezioni, il tempismo di De Caro stesso nel prendere distanza da quel gesto comunicandolo con un video attraverso i social network, fu elemento premiante.
Il sindaco di Bari ri-eletto alle ultime elezioni è un uomo che sta nei territori, che racconta il suo lavoro, che è in prossimità.
Il lavoro del comunicatore politico oggi, si basa su strategie con modelli integrati, in cui gli ecosistemi digitali servono per entrare in connessione con l’elettore.
Ocasio Cortez è l’esempio di come il sistema integrato tra reale e digitale funzioni. Nella sua campagna i social venivano usati per diffondere momenti e date per incontrarsi personalmente. Un approfondimento all’analisi lo trovate cliccando qui.
Il racconto, del momento in cui i Repubblicani cercano di screditare Ocasio attraverso la pubblicazione on line di un estratto di un balletto da lei fatto al college, serve ad Amenduni per porre l’accento su un ulteriore elemento di successo o insuccesso di una strategia di comunicazione: usare il linguaggio dei tuoi nemici non funziona, quello che può essere attuato, ma in rari casi è il refraiming. È un
processo che prevede di cambiare il modo di percepire una situazione, e quindi cambiarne il suo significato. Quando Ocasio ribalta l’intento di screditarla usando lo stesso linguaggio dei suoi avversari attua un refraiming. L’obiettivo era screditare la deputata, ma il tentativo si è rivelato un clamoroso autogol. Non solo. Si è ritorto contro chi lo aveva progettato.
Questo articolo è un lavoro di intelligenza collettiva di: Tommaso Goisis, Giulia Paciello, Ana Victoria Arruabarrena, Giuseppe Ciarliero