Luca è un Arenauta e in questi giorni si sta battendo in maniera convinta e ostinata contro il COVID 19 attraverso la “fiducia”. La fiducia che non deve mancare nelle nostre comunità, né ora né quando – usciti dall’emergenza, si spera al più presto – ci sarà bisogno di ripartire.
RENA si è occupata di fiducia già in passato con il progetto Trust in Progress – Viaggio alla ricerca dei nuovi costruttori di fiducia e la lettera di Luca è un esempio di quando questo tema sia e sarà importante.
Cari concittadini,
ho riflettuto a lungo su molti dei fatti accaduti gli ultimi giorni e sulla situazione che stiamo vivendo.
Ho visto tanti vostri messaggi, tra chi mi chiede più controlli, chi mi segnala persone che escono, chi mi chiede se dopo una giornata di lavoro può fare una passeggiata, chi mi dice che non riesce più a tenere i propri figli, chi mi dice che i propri genitori anziani vogliono uscire, chi mi chiede dove può portare a spasso il cane e così via.
Che siamo in una situazione drammatica l’avete capito, che è a rischio la salute di tutti noi e dei nostri cari lo avete capito, e avete anche compreso appieno che gestire questa crisi è difficile.
È difficile perché noi castellani abbiamo fatto della socialità e dello stare insieme la nostra identità, la nostra più forte caratteristica.
È difficile perché per un Sindaco non c’è cosa più dolorosa di chiedere ai propri cittadini di rimanere a casa, di chiudere i parchi, gli orti e persino il cimitero.
È difficile perché quando vedi le immagini degli ospedali, i volti dei medici e degli infermieri ti chiedi, ma come cavolo è possibile che non la capiamo?
Ora davanti a tante domande che non hanno risposta credo che l’unica cosa che possiamo fare sia quella di fidarci.
Fidarci dei medici che ci curano, dei vigili che controllano, delle istituzioni che agiscono e ordinano misure restrittive.
E fidarci dell’altro. La cosa più difficile.
Fidarci quando vediamo una persona per strada, perché non sappiamo se ha un problema di salute o di depressione che lo porta ad uscire. Mettere su facebook la sua foto vuol dire esporlo al pubblico giudizio e giudicarlo, ma chi sono io per giudicare?
Non sono tutto forti come noi che scriviamo sui social dicendo di stare in casa, ci sono anche persone che per motivi che non conosciamo ne hanno il bisogno. Non giudichiamole, la situazione è più difficile per loro. Chiediamogli di prendere tutte le precauzioni ma non urliamogli addosso.Non serve, e non servirà nemmeno domani. Facendo così giudichiamo negativamente noi stessi, prima di loro.
Fidiamoci dell’altro e del buon senso, perché anche se come diceva Manzoni, “il buonsenso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”, noi non abbiamo paura del senso comune!
Guardiamo l’altro dalle nostre finestre e cerchiamo di comprenderne le ragioni, non proviamo rabbia o invidia .
Se lo faremo, se dimostreremo la nostra forza in un momento così difficile, allora ne usciremo più forti e più uniti.
In caso contrario metteremo muri più spessi di quelle delle nostre case tra noi e gli altri.
Per questo invito chi di voi è forte e riesce a resistere a stare a casa, è un gesto di solidarietà verso chi non ce la fa o non può.
Ecco qua castellani, solo un pensiero, una riflessione che mi auguro vi possa essere utile.
Il vostro Sindaco
Luca Della Godenza