Cari tutti,
rincasiamo da Lecce dopo sei giorni indimenticabili. L’adrenalina che si è generata sotto le volte a stella del MUST promette bene e va fertilizzata con cura. Ciascuno di noi è entrato in contatto con esperienze di innovazione non episodica, ha riconosciuto i volti di quanti riparano e guidano le comunità in cui operano, ha testato sul campo gli spunti condivisi dai nostri relatori. I messaggi che ci state inviando in queste ore, probabilmente anche grazie alle ingenti dosi di latte di mandorla consumato, sono un sincero motivo di orgoglio. Non spegneremo i nostri canali, dalle chat wa e telegram al gruppo facebook. Come avrete intuito, la scuola è uno dei progetti a cui l’associazione tiene di più. Perché è stato il vero esordio di una banda di arenauti in erba e perché, ormai da sei anni, consente a decine di uomini e donne di scoprire il meglio che l’universo RENA può offrire.
Nelle ultime estati, la RENA Summer School ha continuato a rinnovarsi e a investire in temi non scontati. L’esercizio messo in campo ha ripagato la scommessa della migrazione a SudEst. Vorremmo che il filo rosso delle sei giornate leccesi fosse anche quello con cui si ricuce il patto di fiducia tra cittadinanza (pro)attiva, classe dirigente illuminata e mondo produttivo. I docenti hanno svestito i panni che le carriere avrebbero imposto per usare un linguaggio di verità e pragmatismo. Il valore delle “lezioni” targate #RSS sta proprio in questa intuizione: portare in classe coloro che, in prima persona, hanno realizzato le cose che raccontano o che siano impegnati a costruire ciò che hanno teorizzato su slide. L’incontro di teoria e pratica offre uno spaccato del “dietro le quinte” della nostra democrazia imperfetta a quanti, in diversi pezzi di paese, provano ogni giorno a “far succedere” il cambiamento. Non abbiamo invitato conferenzieri multiuso, ma professionisti allenati a realizzare l’innovazione in imprese, atenei, istituzioni, organizzazioni.
Al tempo stesso, i profili degli studenti selezionati ci hanno dato la possibilità di osare, rinunciando al “già sentito” per approfondire “il pezzo mancante” di molti temi di attualità. Dalle decisioni pubbliche alle elezioni amministrative, da Brexit al terrorismo internazionale, dal JobsAct allo Stato imprenditore, dal pupulismo montante al civismo agonizzante, dalle organizzazioni di categoria alle tecniche di ingaggio collettivo, dall’intelligenza degli algoritmi al nuovo ordine immateriale, dalle comunità del cibo ai territori innovativi. Abbiamo scritto insieme un alfabeto di “rivoluzioni semplici”. Il livello di attenzione e partecipazione non ha conosciuto intermittenza né distrazioni: di questo vi siamo grati. Se l’orario di “lezione” si è allungato, spesso oltre l’umano, è perché i vostri interventi hanno impreziosito i contributi dei docenti e offerto un punto di vista sempre interessante. La terza giornata di lavori, con le presentazioni dei progetti di molti di voi, ha confermato un nostro sospetto: abbiamo molto da imparare dalle vostre storie.
Se l’ospitalità vi ha soddisfatti è soprattutto merito dei nostri partner: l’Amministrazione comunale leccese, nella persona di Alessandro Delli Noci, Intesa Sanpaolo, che da anni crede in questa sfida e la finanzia con generosità, Coldiretti, il socio collettivo che ci ha accompagnato nella scoperta del tema del cibo, in un percorso enogastronomico “immersivo” culminato nella visita a Cantine Cantele, A.di.su Puglia che ha aperto le porte delle residenze universitarie. Un plauso affatto retorico va ad Alessia e Simona, grazie a cui tutto è filato liscio. Gli scatti di Francesco Pierantoni (li trovate tutti qui) raccontano le interazioni serissime e goliardiche della nostra scuola e restituiscono un pizzico della vitalità che ha scandito le oltre 45 ore di “studio”. Ci piacerebbe che il prossimo anno foste anche voi tra gli organizzatori della scuola e che condivideste fin da subito impressioni e commenti su questa esperienza (nei prossimi giorni faremo circolare una survey che ci aiuti a raccogliere i vostri feedback.) A breve pubblicheremo le slide dei docenti e un report degli interventi.
Non possiamo permetterci di dissipare l’energia dei tanti di voi che si sono sintonizzati con disinvoltura sulle nostre frequenze: qualità, costanza, profondità, generosità, anticorformismo. Ci avete rafforzato nell’idea che sentirsi incompleti e curiosi è la migliore medicina contro il pressappochismo e l’improvvisazione cui siamo quotidianamente esposti. Le lezioni non avevano certo la pretesa di essere esaustive, puntavano però a costruire un approccio critico e laterale su piste diverse e complementari. Siamo certi che molti di voi avranno voglia di seguirci nelle nostre prossime iniziative. Da qui alla fine dell’anno, l’agenda RENA è ricca di appuntamenti: il Festival delle Comunità del Cambiamento a Milano, la Scuola di Resilienza di Rovereto, la Scuola di Civic Tech di Napoli e – dulcis in fundo – l’assemblea generale a Terni il 3 e 4 dicembre 2016. Sarete i benvenuti, la continuità di RENA si nutre dello sforzo appassionato di quanti rinunciano a sentirsi soli per generare impatto nel Paese.
Non perdiamoci di vista. L’invito a diventare soci di RENA fatto a Lecce è più valido che mai. Per aderire scrivete una mail a segreteria@progetto-rena.it, tenendo in copia l.piangerelli@progetto-rena.it, s.colucci@progetto-rena.it e r.prevete@progetto-rena.it.
Vi aspettiamo a bordo!
A presto,
Donatella Solda, Antonio Aloisi, Francesco Russo