Pubblichiamo la testimonianza di Valentina Restelli, partecipante alla Summer School RENA 2011.
“Buon governo e cittadinanza responsabile” il tema che ha aperto i lavori della Summer School organizzata da RENA a Matera. Qual è l’idea? Organizzare una Summer School che potesse essere un punto di incontro e confronto su tematiche come il buon governo, la cittadinanza attiva, la democrazia partecipata e l’analisi dell’impatto delle nuove tecnologie (Web 2.0) sulla società e sulla pubblica amministrazione.
Quali le motivazioni? La profonda convinzione che la crisi politica che sta attraversando l’Italia possa essere superata e che i cittadini (cittadini responsabili, attivi e consapevoli) siano il motore indispensabile per l’attuazione della ‘rinascita’ e per il miglioramento della governance nel privato e nel pubblico.
Con chi? La Summer School ha coinvolto giovani di età compresa tra i 25 e i 40 anni, di formazione eterogenea, esponenti della pubblica amministrazione, filosofi, politici, studenti, scrittori che avevano e hanno tuttora (i social media continuano ad essere popolati dai loro interventi) voglia di dialogare, crescere e mettersi in gioco per il miglioramento dell’Italia.
Come? Con un mix di strumenti variegati, dalle lezioni più ‘teoriche’ su Open Data, sulla democrazia partecipata, sull’impiego di strumenti di valutazione e innovazione della pubblica amministrazione, sui nuovi mezzi di comunicazione (Web 2.0), alle testimonianze di iniziative già in corso d’opera come ad esempio Bollenti Spiriti, il programma della Regione Puglia per le Politiche Giovanili, volto alla valorizzazione e coinvolgimento dei giovani nella vita della comunità o come i progetti di Youth Action for Change, associazione fondata da Selene Biffi, impegnata nella crescita dei cittadini dei paesi terzi.
Non sono mancati confronti e dibattiti con personaggi illustri come il filosofo Massimo Cacciari, i giornalisti Bill Emmott (ex direttore dell’Economist) e Antonello Caporale (del quotidiano Repubblica), il Vice Presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella e con molti altri docenti che hanno offerto interessanti spunti di riflessione. Tra gli interventi cito con piacere quello di Gregorio De Felice, di origini materane e Chief Economist del nostro Gruppo Intesa Sanpaolo (che è stato sponsor del progetto).
Sembra quasi un’impresa grandiosa (non a caso Alessandro Fusacchia, presidente di RENA, nel discorso di chiusura della Summer School ha esordito citando appunto il termine ‘stanchezza’) ma nella settimana c’è stato anche del tempo per alcune lezioni ‘pratiche’ che hanno permesso ai partecipanti di mettere alla prova la propria creatività nella realizzazione di una piattaforma digitale, da lasciare poi in eredità al comune di Matera. Servirà ai materani per partecipare alla formazione delle politiche pubbliche sul territorio.
I risultati? Primo fra tutti, creazione di energia. Un’energia che si respirava entrando nelle aule e che si respira ancora oggi che la Summer School è terminata nelle frasi ‘postate’ dai ragazzi sui social media, un entusiasmo che fa credere che si possano gettare le basi per cambiare l’Italia, nella speranza di un futuro migliore, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli. Secondo, consapevolezza. Consapevolezza che il cambiamento parte da noi e da tutti i cittadini attivi, partecipi e interessati. Terzo, creazione di un network. Si è naturalmente creata una fitta rete di relazioni, di passaparola, di diffusione di conoscenze che ci può aiutare nel nostro ambizioso obiettivo, creare le condizioni per migliorare la governance del Paese.
E’ quindi davvero possibile cambiare le cose? Vorrei condividere con voi questo discorso dello scomparso Herb Brook, coach statunitense del team di Hockey che nel 1980 vinse l’oro olimpico: “I grandi momenti derivano da grandi opportunità. E questo è quello che avrete stasera, questo è quello che avete meritato. Una partita. Se ne giocassimo dieci, loro ne vincerebbero nove. Ma non questa partita, non stasera. Stasera pattineremo con loro, stasera li affronteremo e riusciremo a batterli. Perché possiamo. Stasera noi siamo la più grande squadra di hockey del mondo. Siete nati per diventare dei giocatori, ognuno di voi. Era destino che vi ritrovaste qui, stasera. È il vostro momento. Il loro momento è passato, è finito. Questo è il vostro momento: andate fuori e vincete!”.
E l’opportunità di cambiare l’Italia…vogliamo perdercela?
di Valentina Restelli