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Diario di bordo dell’ultimo giorno della Summer School RENA su “Buon governo e  cittadinanza responsabile”.

chusura


Non potrò mai dimenticare l’emozione di questo ultimo giorno.

Tutte quelle maglie arancioni nella Sala, quei sorrisi, gli occhi stanchi, gli ultimi ritocchi ai lavori di gruppo da presentare, le ultime cose da organizzare, un paese da ri-pensare, una democrazia da ri-vivere insieme. Siamo arrivati presto a Palazzo Lanfranchi ma già stavano montando il palco per il concerto della sera. Che fretta c’è di finire, penso tra me e me, è stato talmente bello tutto questo, è stato così emozionante lavorare tutti insieme per un progetto ambizioso e possibile come il nostro, condividere idee, pensieri, iniziative, vivere la dialettica del confronto, tutti diversi eppure così vicini.
La diversità non è un difetto, la diversità è ricchezza reciproca, è poter aggiungere tanti pezzi differenti in un puzzle unico alla cui realizzazione tutti possono contribuire. E tutti abbiamo contribuito alla realizzazione di questa speciale Summer School, abbiamo aggiunto un pò della nostra vita, tanta fatica, tanta determinazione, un pò di errori, confronto, idee, nuova consapevolezza e creatività.
Non so se questa sia la ricetta per la riuscita delle cose, sono sicura però che sia la ricetta giusta per ripartire e per lavorare a ricostruire quel paese che vediamo stanco e rassegnato e dobbiamo risvegliare. Incomincia il primo panel, si parla di giornalismo e democrazia, Emmott, Caporale, il contributo di quanti lavorano sul campo e sanno che prima di ripensare il giornalismo serve fare lo stesso con la democrazia e sono lì per dirci che anche loro ci sono, che ci stanno anche loro riscrivere le regole del gioco.
I tavoli di confronto sono una palestra vera e propria, un esercizio di partecipazione fondamentale per progettare insieme nuove soluzioni e quando finalmente è il momento di presentare i risultati del lavoro instancabile di tutti, docenti e partecipanti, c’è un orgoglio speciale nelle parole di ognuno, da “piazzarena” si ripartirà per un nuovo dialogo collettivo, fatto da cittadini e amministratori insieme, tutti sullo stesso piano di confronto, tutti nella stessa “agorà” telematica.
E’ già pomeriggio, stiamo proprio arrivando alla fine, siamo in attesa dell’ultimo panel, aspettiamo un rappresentante di Intesa Sanpaolo e il vice presidente del Parlamento europeo, speriamo che non sia un confronto troppo ingessato, penso preoccupata, soprattuto perchè toccherà alla sottoscritta moderare.
Il primo ad arrivare è Gregorio De Felice, grande sorriso e positività, recupero fiducia. Comincio a prendere posto, aspetto Gianni Pittella, non so come esordire, sono un pò nervosa…. L’arrivo di Pittella invece è una sorpresa, prende la maglietta arancione che regaliamo a tutti i presenti e la indossa sulla camicia, De Felice fa lo stesso, mi emoziono, è proprio lo spirito della Summer School, è il senso di tutto questo, è il dialogo che si fa concreto, visibile, partecipato da tutti!
Il panel è corente con l’esordio, c’è confronto, vero, e non ci sono differenze di status, c’è la voglia di dialogare sul serio, vorrei che durasse ancora, ma ci sono le conclusioni e la stanchezza è evidente sui volti di ognuno di noi, chissà se chi ci ha seguito tutto il giorno in streaming lo noterà, chissà se sono passate davvero tutte queste emozioni.
Tocca a Fusacchia chiudere davvero, lo sappiamo che non è la fine di niente ma è solo l’inizio di tutto quello che ci siamo detti fino ad oggi, ma tornare alle nostre solite vite non sarà la stessa cosa, rinunciare a quel confronto quotidiano sarà difficile, lo so, siamo la generazione 2.0 e non ci mancheranno gli strumenti per restare uniti, ma se quest’era del 2.0 può avere un difetto, è di certo nel fatto che l’energia degli sguardi e dei sorrisi non passa dal pc, ne passa solo un’immagine sbiadita.
Dobbiamo rivederci, tutti noi sappiamo che non finisce qua, costruiremo ancora insieme. La giornata si è conclusa, resta solo il concerto, fantastico, come tutto questo.

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