“Sembra passato un secolo da quell’Italia che alla vigilia del boom economico aveva fiducia nel futuro, sentiva sulla pelle il senso della possibilità e giorno dopo giorno si costruiva un domani migliore. Sembra passato ancora più tempo da quando nel nostro Paese i figli degli operai, studiando, diventavano medici, avvocati e commercialisti.” Questo scrive Lorenzo Salvia sul CorSera.
In un certo senso noi di Rena questo lo sapevamo già. Ma Salvia – che ha visto il primo rapporto della nuova associazione di Luca Cordero di Montezemolo ‘Italia Futura’, ci illustra delle proposte per sconfiggere il problema dell’immobilismo.
A presentare il rapporto e le sue proposte è un volto a noi noto: l’arenauta Irene Tinagli, docente all’Università Carlo III di Madrid e autrice di “Talento da svendere”.
Leggete le proposte:[//]
1. Creare un un fondo opportunità:
Ad ogni bambino che nasce viene intestato un conto in banca al quale solo lui avrà accesso dopo aver superato l’esame di maturità. La somma iniziale (1.000 euro) è uguale per tutti. Uguale per tutti è anche il contributo (600 euro) versato per ogni anno della scuola elementare. Dalle medie in poi, invece, la somma diventa legata al merito e può andare da zero a 1.400 euro l’anno. In questo modo i più bravi accumuleranno alle fine delle superiori un tesoretto di 20 mila euro. Chi si ferma alla maturità potrà incassare il 40 per cento della somma. Chi prosegue gli studi e si iscrive all’università incasserà il resto dei soldi sotto forma di mini stipendio mensile per un massimo di tre anni. L’obiettivo è spingere i giovani italiani a studiare. Oggi il 20 per cento dei ragazzi italiani tra 18 e 24 anni ha abbandonato le scuole superiori e non si è iscritto a nessun programma di formazione, contro una media europea del 14,8 per cento. In molti casi a lasciare sono i più bravi, con l’unica colpa di essere nati in una famiglia che un figlio all’università non se lo può permettere.
2. L’affitti d’emancipazione:
Ogni lavoratore fra i 22 e i 30 anni che ha lasciato la casa dei genitori ed ha un reddito annuale al di sotto dei 23 mila euro lordi riceve un assegno mensile di 200 euro. Allo stesso tempo viene introdotta una forte agevolazione fiscale per i proprietari di casa che affittano a chi ha meno di 35 anni.(La proposta numero 2 gia esiste in Spagna).
3. Pacchetto per le giovani famiglie:
Quelle dove tutti e due i genitori lavorano e ci sono figli sotto i sei anni. Oltre alla cumulabilità dell’affitto di emancipazione, viene previsto il rimborso parziale della baby sitter e l’abbattimento dalla base imponibile dei primi 10 mila euro per il reddito delle mamme che lavorano