Lo scorso 18 maggio si è tenuta l’Assemblea annuale dei Giovani Imprenditori torinesi, che è stata anche l’occasione per un dibattito su “Torino, i giovani e il Risorgimento del Paese”, a cui hanno partecipato il Direttore generale della LUISS Pier Luigi Celli e il Presidente di RENA Alessandro Fusacchia. Il dibattito ha preso spunto dalla lettera aperta che Celli aveva pubblicato lo scorso dicembre su Repubblica, e nella quale invitava provocatoriamente suo figlio a lasciare il paese per farsi valere e cercare fortuna all’estero.
Nel corso degli interventi, diversi temi sono stati affrontati, tra cui: le opportunità per le nuove generazioni, la circolazione dei cervelli, possibili iniziative specifiche per fare in modo che parti attive della società si mobilitino per contribuire al progresso culturale, sociale e civile dell’Italia. Fusacchia ha invitato i giovani imprenditori di Torino a tornare nelle scuole, per parlare di imprenditorialità e ispirare coraggio e fiducia nel futuro. “Andate a raccontare nelle scuole i vostri successi”, ha detto. “Andate a raccontare i vostri fallimenti. Raccontate loro come li avete superati. E se vi dicono: si può partire da zero? – rispondete di sì, e poi date loro una mano. Diamo ai giovani, ai più giovani di noi, la possibilità di crescere nel mondo del Ventunesimo secolo, non nell’Italia del Novecento”.
L’assemblea ha visto anche l’elezione di Davide Canavesio, arenauta, come nuovo Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale di Torino. Nel corso del dibattito, Canavesio, che resterà in carica fino al 2013, ha insistito molto sul ruolo dei giovani imprenditori come “classe dirigente del presente”. “Vogliamo riportare al centro del nostro pensiero”, ha detto Canavesio, “il concetto di imprenditore-cittadino, immerso nel proprio territorio, con vocazione a produrre benessere per la propria azienda e per il territorio circostante”. La squadra messa in piedi da Canavesio è fatta di vita di tutti i giorni: comprende ben quattro neo-mamme imprenditrici nel lavoro e nelle loro famiglie.
Una delle idee condivise all’incontro di Torino è stata quella di lavorare ad un nuovo patto, non solo inter- ma soprattutto intra-generazionale, che coinvolga tutti coloro che – nella generazione dei venti-trenta-quarantenni – abbiano voglia di spendersi in prima persona per migliorare la vita della propria comunità di riferimento e del Paese nel suo insieme. A pochi mesi dal 2011 e dall’inizio dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unita d’Italia, le nuove generazioni hanno l’occasione d’oro per unire le forze e dare avvio ad un nuovo Risorgimento del Paese. Un Risorgimento capace di creare discontinuità rispetto a tutti quei costumi che costringono l’Italia a rimanere un paese ancora troppo chiuso, opaco, dove la mancanza di (assunzione di) responsabilità è la norma, popolato di tifoserie non solo negli stadi, e che sappia invece costruire una nuova etica pubblica fondata sui valori di apertura, responsabilità, trasparenza, equilibrio.
Gli interventi di Alessandro Fusacchia e Davide Canavesio possono essere scaricati qui sotto:
(1) Alessandro Fusacchia
(2) Davide Canavesio