Finalmente ci siamo, tutti riuniti per la prima volta alla Casa delle parole di Auletta, gruppi finalisti, organizzatori, amministratori e associazioni locali. Si parte!
La partecipazione del territorio è ampia fin dall’incontro di apertura e tutti hanno già voglia di esprimersi, raccontare Auletta e Pertosa, capire chi sono tutti questi i volti che girano per Auletta in questi giorni di workshop. Come sarà organizzato il programma? Anche il programma è un processo in continua trasformazione. Avevamo previsto laboratori a porte chiuse ma il grande interesse suscitato dall’evento (un gruppo di 27 persone dell’Università di Firenze, tra i progetti menzionati che hanno partecipato al concorso, è venuto a vedere cosa facciamo!) ci ha convinto ad aprire le porte a tutti gli osservatori interessati. E allora si comincia:
ore 13.00 – ci presentiamo
I giurati hanno avuto il compito di far partire un processo dove non è chiaro ogni singolo passaggio. Per questo l’obiettivo era trovare un gruppo di persone che potessero lavorare insieme, disponibili a contaminare le proprie idee e intrecciarle con quelle degli altri. Ci riusciremo?
“Il gioco dell’intelligenza collettiva è un gioco amico dell’inatteso”, dice uno dei giurati, Annibale d’Elia. Ciascun gruppo è portatore di esperienze e sensibilità diverse, il come si va avanti dipenderà dalla capacità di coordinarsi tra i gruppi e dalla volontà del territorio di cogliere queste idee e moltiplicarle.
Nascono domande, le preoccupazioni – le aspettative – si fanno palesi. Il modo in cui è gestito il workshop è in linea con tutto il processo lanciato dal bando. Cioè è volutamente aperto, malleabile, non finito e chiuso nella sua definizione.
Francesco Luccisano, Presidente di RENA, ci invita a sfruttare la giornata per affinare la potenzialità di queste idee per facilitare le autorità locali a realizzare un modello progettuale che valorizzi il lavoro fatto dai progettisti, ma che al tempo stesso risponda ai bisogni e aspettative del territorio.
Tutti quindi – progettisti e amministratori locali – hanno il compito di assumersi delle reciproche responsabilità: domani ciascuno dovrà chiarire le proprie aspettative e l’impegno che si prende nei confronti di tutti.
CO/A non punta sul prodotto ma sul processo, adesso siamo pronti, presentiamo i progetti, lasciamo che le idee si contaminino tra loro. Siamo curiosi di vedere cosa succederà succederà oggi pomeriggio.
A proposito, il pranzo è stato offerto e preparato dalla comunità di Auletta secondo il principio della ristorazione partecipata. Anche questo è CO/A.